tag:blogger.com,1999:blog-56237302566528893172024-03-18T22:01:55.387-07:00Universo di paroleLe parole, le storie, i libri della mia vitaKalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.comBlogger59125tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-28482322706242687012015-07-31T08:11:00.000-07:002015-07-31T08:11:30.370-07:00Maya (di C.W. Huntington Jr.)Ho scoperto questo romanzo nella mia ricerca di narrativa ad ispirazione buddista, tramite l'ottimo sito <a href="https://buddhistfictionblog.wordpress.com/" target="_blank">Buddhist Fiction</a> e ho trovato molto di più di quanto mi aspettavo.<br />
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Innanzitutto è un libro di grandi passioni. La prima e più pervasiva è l'amore per l'India, ritratta nei caotici anni '70 in cui le esplosive tensioni politiche interne si intrecciavano con i "viaggi magici" degli occidentali che la sceglievano per costruirsi una nuova vita. La descrizione della vita quotidiana, dei contrasti tra le classi sociali e delle profonde discriminazioni, in primis quella delle donne è narrata con passione; in alcune pagine di Benares si sente letteralmente l'aria afosa prenderti alla gola o ti pare di tenere in mano un bicchiere dell'onnipresente chai (tè con latte e spezie).<br />
L'altra grande passione è la disperazione di Stanley, il protagonista, che fugge da un matrimonio incompleto verso un mondo nuovo, continuando ad oscillare tra la nostalgia del suo matrimonio e una austera vita monacale dedicata alla meditazione e allo studio della letteratura sanscrita. Durante il suo lungo travaglio Stanley viene a contatto con una costellazione di personaggi, sia indiani che espatriati, che lo accompagneranno verso l'epifania finale, il momento in cui capisce finalmente da quale domanda dipende davvero il senso della sua vita e chi può aiutarlo a risolverla.<br />
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Il libro è scritto ottimamente, purtroppo non esiste un'edizione italiana, ma per un appassionato di cultura e paesi orientali lo sforzo di leggerlo in inglese è ben ricompensato.<br />
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Unico cruccio è che di fatto si tratta di un primo volume, nel senso che gli scenari che Stanley ha davanti a sé prima di arrivare al suo sé contemporaneo, che si evince da pochi flash-forward sparsi nel libro, riempirebbero tranquillamente una altro volume, chissà se l'autore ce lo regalerà.Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-10714330481404560812015-04-15T01:15:00.000-07:002015-04-15T01:15:13.503-07:00[racconto] Il volo della farfalla (2nd ed.)[Seconda versione di questo racconto]<br />
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Olga fissò con occhi sbarrati la porta blindata chiusa davanti a lei. Istintivamente si frugò le tasche vuote della vestaglia alla ricerca delle chiavi di casa, quelle stesse chiavi che la Signorina le aveva lasciato in custodia prima di partire per il fine settimana, e che ora giacevano dimenticate sul mobiletto all'ingresso.<br />
Bestemmiando silenziosamente si chiese a quale degli inquilini potesse chiedere aiuto. Lavorava da anni in quel palazzo e tutti la conoscevano. Aveva lavorato per tante signore, prima facendogli le pulizie in casa, poi assistendole quando diventavano anziane. Nessuno si era mai lamentato, ma chi ti apre la porta all'alba di domenica? Maledetta lei e la sua testaccia quando aveva deciso di andare a buttare la spazzatura mezza addormentata.<br />
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Avrebbe potuto bussare da Giorgia, la figlia di una vecchia del secondo piano per cui aveva lavorato due anni prima, senza neanche chiederle i contributi. Ma no, aveva i bambini piccoli e si sarebbe arrabbiata; nel palazzo era una che contava e non conveniva farsela nemica.<br />
Oppure sarebbe potuta andare dalla Signora Maria, al quinto piano. La vedova dell'Avvocato, era sempre gentile con lei e le offriva caffè e pasticcini solo per chiacchierare un po'. Prima avrebbe borbottato, ma poi le avrebbe chiamato i pompieri. Sì brava, proprio i pompieri le ci volevano, così tutto il palazzo avrebbe saputo quello che era successo. Le solite vipere avrebbero chiamato subito la Signorina dai suoi parenti al Nord e chissà cosa si sarebbero inventate stavolta.<br />
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Magari sarebbe saltata fuori ancora la storia di Mario, anche se non lo vedeva da mesi, da prima che tornasse in Ucraina per farsi curare. Che poi curare non l'avevano curata per niente: "Non si preoccupi signora," - l'aveva confortata un dottorino fresco di laurea e in attesa di emigrare in Inghilterra - "il suo tumore ormai si è fermato. Potrebbe diffondersi ancora, ma alla sua età è raro, mi creda. Se dovesse sentire ancora dei dolori al ventre prenda queste pastiglie finché non le passano, no non le deve pagare, non si preoccupi. Cerchi di restare tranquilla e si ricordi di tornare tra sei mesi per il prossimo controllo.". Lei si era rimessa la camicetta, nascondendo pudicamente la farfalla tatuata che le ornava il petto, lo aveva ringraziato, aveva accettato le pillole ed era salita subito sul pullman per tornare in Italia. Aveva ancora delle buone conoscenze e qualcuno l'avrebbe aiutata a ricoverarsi al Policlinico per curarsi. Al Policlinico non ci era ancora entrata, ma almeno un lavoretto tranquillo l'aveva ritrovato e poteva tirare il fiato.<br />
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E adesso questo. No, nessuno doveva saperlo. Avrebbe risolto tutto a modo suo. Sarebbe andata da un vecchio fabbro che abitava nel quartiere e aveva lavorato tante volte in casa delle sue padrone. In due minuti le avrebbe aperto la porta, per una buona mancia sarebbe stato zitto e l'incidente non sarebbe mai esistito.<br />
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Olga si girò e si avviò verso l'uscita, sollevata di aver trovato una soluzione, ma fatti pochi passi sul pianerottolo si bloccò di colpo. Cos'era quel filo di fumo che usciva dalla sua cucina, ben visibile dal finestrone del pianerottolo? Che scema! Prima di uscire aveva messo sul fuoco le pentole con lo stufato per Irina. Quel giorno aveva invitato a pranzo la sua migliore amica senza neanche chiedere il permesso alla padrona, ma aveva messo poca acqua nella padella e se non l'avesse aggiustata in fretta la carne avrebbe iniziato a bruciare.<br />
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Attraverso il finestrone continuò a fissare il fumo che usciva dalla cucina, come se avesse potuto fermarlo con la sola forza di volontà. Tra poco le pentole sarebbero bruciate, lo sapeva, e cosa sarebbe successo se il fuoco si fosse attaccato anche ai mobiletti? La Signorina era fissata per l'ordine e la pulizia della casa. Cosa avrebbe detto se i pompieri l'avessero chiamata per dirle che la sua cucina stava bruciando per colpa di una domestica stupida e sbadata? Di sicuro l'avrebbe cacciata su due piedi. Già quella volta che aveva rotto il vaso all'ingresso si era infuriata come una tigre e gli aveva tolto cinquanta euro dalla busta paga, ma stavolta l'avrebbe cacciata senza pensarci e avrebbe parlato talmente male di lei nel quartiere che nessuno le avrebbe offerto più un lavoro, figurarsi un letto.<br />
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Uno spiffero di aria fredda proveniente dal finestrone la riportò alla realtà. Il fumo sembrava più spesso ora, ma cosa avrebbe potuto fare, si chiese mordendosi nervosamente le labbra. E pensare che da lì le sarebbe bastato un salto, un solo salto, per aggrapparsi al balcone ed entrare in cucina. La ringhiera del terrazzino non distava più di due metri dal punto in cui lei si trovava. Anche se non ci fosse arrivata, lì di fianco sporgeva il travetto di ferro a cui erano fissati i fili del bucato, al massimo ad un metro e mezzo, e quello non lo avrebbe potuto mancare di certo. Aveva già studiato quel salto in passato, e aveva anche avvertito la Signorina di chiudere sempre la porta della veranda perché chiunque poteva saltarle in casa, ma lei non gli aveva creduto - "Solo a te possono venire certe idee, Olga. Soltanto uno scoiattolo riuscirebbe a saltare da lì sotto."<br />
"Si sbaglia" - gli aveva risposto lei - "quando ero una ragazzina, in Romania, saltavo dal tetto della stalla di mio zio alla terrazza ed era anche più lontano di così."<br />
"Sì, ma se cascavi dove finivi?"<br />
"Sul fieno per le mucche."<br />
"Appunto, lo vedi qui sotto quant'è alto? E quello non è fieno, ma cemento. No, solo un matto ci proverebbe!".<br />
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Già, l'altezza, non aveva mica torto la Signorina. L'appartamento era al primo piano, ma il balcone si affacciava su un cortiletto ribassato e da terra c'erano almeno sette metri. Doveva fare qualcosa subito, la paura le faceva scoppiare la testa e le stringeva il cuore in una morsa. Se saltava rischiava la pelle, ma se restava ancora lì a guardare senza fare nulla la cucina sarebbe andata in malora e con essa anche le sue speranze di restare in Italia.<br />
Con uno scoppio soffocato il fumo aumentò e lei cominciò a vedere il fuoco che lo alimentava, di sicuro la carne aveva cominciato a bruciare, non c'era più tempo da perdere. Senza neanche rendersene conto spalancò il finestrone e salì in piedi sul cornicione di granito. Il freddo del mattino penetrò attraverso le ciabatte e per un attimo abbassò lo sguardo sul cemento del cortile. Non doveva guardare di sotto. Lei si sentiva ancora forte, era capace di alzare una invalida di ottanta chili dal letto e metterla sulla carrozzina da sola, e la ringhiera era lì, la poteva quasi toccare.<br />
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Un nuovo sbuffo di fumo le tolse ogni dubbio. Si fece il segno della croce, poi si schiacciò come una molla sul bordo del finestrone e infine si lanciò con tutta la sua forza, tendendo le braccia verso il balcone. E come volava! Si sentiva di nuovo la ragazzina che saltava tra i tetti senza paura, leggera come una farfalla; e poi non era vero che sotto c'era il fieno delle mucche, quello era fango dei maiali, ma tanto lei non era mai caduta, e non sarebbe caduta nemmeno stavolta.<br />
Vide la ringhiera avvicinarsi, ci era riuscita! No, non era la ringhiera, almeno il travetto del bucato. No, erano solo i fili.<br />
Olga si aggrappò ai fili carichi di panni. Per non spezzarli col proprio peso li afferrò tutti insieme, restando aggrappata con il braccio destro mentre col sinistro si allungava verso il balcone, scostando disperatamente le lenzuola umide.<br />
Il primo filo si ruppe con uno schianto, portando con sé verso il basso un lenzuolo, un paio di ciabatte e tutto il suo coraggio. Il suo urlo, la sua disperata richiesta di aiuto, squarciò l'assonnata atmosfera della domenicale del condominio come un'esplosione.<br />
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Giorgia fu la prima ad affacciarsi alla finestra che dava sul cortile, svegliata da quel grido di terrore e dal tonfo sordo che ne era seguito. Ci mise qualche istante a riconoscere la figura contorta di Olga in mezzo al cortile, nascosta com'era dai panni caduti.<br />
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Mentre Giorgia correva a svegliare il dottore del quarto piano, Olga riaprì un attimo gli occhi. Aveva dolori dappertutto e non riusciva a muoversi, ma ora non aveva più paura, aveva fatto del suo meglio per salvare la cucina della Signorina e nessuno l'avrebbe potuta mandare via da lì, mai più.<br />
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Mentre i tovaglioli di carta infuocati, spinti dal vento sul fornello, si spegnevano lasciando qualche bruciatura sul piano della cucina, il dottore la raggiunse: la gravità delle sue ferite era evidente, difficilmente avrebbe potuto camminare di nuovo e pote' solo restarle accanto in attesa dell'ambulanza.<br />
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Al suo risveglio, dopo qualche giorno di coma, Olga si ritrovò nel letto del Policlinico in cui aveva tanto sperato di stare, ma per motivi assai più gravi. Le fratture al bacino riportate nella caduta la costrinsero a varie operazioni e a mesi di riabilitazione che, ironicamente, trascorse proprio a casa della Signorina, impietosita dal suo stato. Non raccontò mai a nessuno i motivi del suo gesto, disse che il trauma le aveva fatto perdere la memoria, e dopo qualche mese, quando ormai riusciva a muoversi agevolmente con una sola stampella, anche le signore più curiose del palazzo smisero di farle domande, arrendendosi alla sua cocciutaggine. Solo la Signorina si accorse, nel tempo, della strana rabbia che si impossessava di Olga ogni volta che puliva le superfici della cucina deturpate da quelle misteriose bruciature, ma nella sua improvvisa benevolenza, non gliene parlò mai.Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-33521097477172542822015-04-13T12:10:00.001-07:002015-04-13T12:10:31.803-07:00L'isola di Gaia (di Rita Carla Francesca Monticelli)In questo volume l'autrice ci fa fare balzo in avanti di decenni nella vicenda iniziata da Deserto Rosso.<br />
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Lo stile dell'opera è completamente diverso dalla precedente, da una hard SF di esplorazione spaziale siamo trasportati in un mondo alla Philip Dick, in cui ogni personaggio ha una percezione indotta della realtà che lo circonda e della propria identità.<br />
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Entrare nella atmosfera dell'opera richiede un po' di pazienza al lettore, ampiamente ripagata da un plot intrigante.<br />
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Il ciclo di Aurora diventa sempre più interessante, non perdetelo.Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-34985834713700349122015-04-13T09:29:00.001-07:002015-04-13T12:14:56.489-07:00[racconto] La salita<div style="text-align: justify;">
Finalmente in sella. Faccio un paio di pedalate sul piazzale polveroso del noleggiatore per provare l'equilibrio della bicicletta: il telaio scricchiola, il cambio è lento e risponde a scatti, ma il manubrio è ben fissato; non è una Ferrari, ma per arrivare in cima alla salita può bastare.</div>
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Dopo che la mia ultima due ruote, già tutta ammaccata, mi è stata rubata in una viuzza di Milano, ho rinunciato a possederne una. Del resto, se vivi a due passi dalla Tiburtina, andare in bici fuori dalle riserve indiane dei parchi e dei giardini condominiali è un tentato suicidio; ormai mi sono adattato ai traballanti mezzi pubblici della Capitale, e all'agonia del traffico automobilistico, ma da ragazzo era molto diverso.</div>
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Sono cresciuto in un paesino collinare con vista sulle Alpi: qualche officina, prati, boschi e campi coltivati ovunque, un luogo da favola, immerso in una noia mortale.
L'unica via di fuga dai pomeriggi senza fine era inforcare la bici e pedalare a zonzo intorno al paese oppure esplorare gli sterrati sassosi che tagliavano i campi di grano. Non mi importava che ci fosse il Sole a picco o i nuvoloni di un temporale in arrivo, l'importante era uscire di casa e annusare un nuovo pezzetto di mondo. Breve o lungo che fosse il mio viaggio, il momento più atteso e temuto era sempre lo stesso: la salita. E le salite non mancavano mai, casa nostra era in un avvallamento incastrato tra i campi coltivati e i boschi e qualunque fosse la strada che avessi scelto non potevo evitare di affrontare almeno una scalata ad ogni uscita. Anche negli anni successivi, quando le mie esplorazioni si estesero ai paesi vicini, sino a portarmi in città, a molti chilometri di distanza, le lunghe salite erano il momento topico di ogni viaggio. </div>
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Quei lunghi minuti in cui sei da solo, faccia a faccia con la fatica che sembra non finire mai, su quella strada sempre più ripida che devi superare con la tua bici senza cambi, perché chi ha mai avuto i soldi per una scintillante due ruote a ventuno rapporti. A volte ce la fai, conquisti la cima con il fiato corto e un gran sorriso che ti fiorisce sul volto tirato. Altre volte, tante, ti arrendi. I muscoli delle gambe bruciano dalla fatica, avanzi di pochi centimetri alla volta in piedi sui pedali fino a quando la bici si intraversa, allora devi mettere il maledetto piede per terra. A quel punto non ti resta che scendere e spingere il tuo mezzo a piedi finché la salita non digrada, vergognandoti un po' per la sconfitta e gli occasionali scherzi degli altri ciclisti, ma intimamente sollevato di non dover più faticare così tanto. Lo devo a loro, a tutte le salite che ho provato a scalare, se sono riuscito a diventare l'ariete testardo che ancora sono.</div>
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Oggi voglio rinfrescarmi la memoria. Tra le stradine che circondano la Villa, c'è una salita, breve ma ripida, che finisce con un ultimo tratto sassoso e traditore. Me la voglio proprio godere, ma questa volta non sarò da solo, ci sarà anche mio figlio con me.</div>
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Andrea prova oggi per la prima volta una bicicletta con i cambi, è un po' preoccupato e si sente arrugginito, è la prima volta che monta in sella quest'anno. Partiamo lentamente perché possa prendere confidenza con i nuovi comandi, poi cominciamo a pedalare verso la zona più boscosa della Villa.
Quanta differenza dalle mie passeggiate solitarie per le colline.</div>
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Questa è la prima domenica calda di Primavera e il parco è affollatissimo. Ci sono famiglie con bambini ovunque, alcuni piccolissimi imparano a camminare inseguendo un pallone per i sentieri, altri pedalano su bici così piccole che mi arrivano a malapena al ginocchio. C'è anche un numero incredibile di cani, di tutte le forme e dimensioni, a passeggio con i loro padroni e alcuni sembrano apprezzare molto le due ruote. A forza di evitare bambini e sfuggire ai cani ci sembra di essere più i protagonisti di un videogioco che in una passeggiata nel verde. Passato il primo livello senza danni per nessuno, arriviamo nella zona più isolata della Villa, in cui molti sentieri di varia grandezza si diramano senza indicazioni. Guido mio figlio con sicurezza per un largo viottolo che ci conduce rapidamente... ai piedi di una scalinata che taglia su per i boschi. Andrea mi guarda con un'espressione stupefatta - <i>Ma dove mi hai portato papà?</i> - imbarazzato, cerco di mantenere un tono disinvolto - <i>Mi sono confuso, la prossima svolta è quella giusta</i> - e lo spero ardentemente. Per fortuna al secondo tentativo prendiamo la svolta giusta e ci troviamo sulla strada in salita che ricordavo. Ora eccoci al terzo livello. Vedo che Andrea se la cava bene, ha un buon equilibrio, ma a metà rampa deve smontare di sella e spingere, per lui è un po' troppo ripida. Quando vedo che lui è tranquillo e non ci sono pericoli intorno non resisto - Dai che ti aspetto in cima - gli urlo, e mi alzo sui pedali per superare il tratto ripido della rampa, è breve, ma arrivo in cima col fiatone.
Andrea arriva spingendo la bici dopo un paio di minuti, placando il mio istinto protettivo già in ansia, e mi trova con un gran sorriso - <i>Forza Andrea, che la salita è finita. Risali che mamma ci aspetta più avanti.</i>
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Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-85442549135237292612014-03-17T09:58:00.000-07:002014-03-17T10:03:30.309-07:00Deserto Rosso - serie completa (di Rita Carla Francesca Monticelli)<br />
La saga di <a href="http://www.anakina.net/pubblicazioni.html">Deserto Rosso</a> è stata una magnifica sorpresa, scoperta grazie ad una segnalazione di @Finzioni, consigliatissima rivista online di letteratura.<br />
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La vicenda narrata nei quattro romanzi raccolti in questo volume riprende il tema della colonizzazione di Marte, un classico della SF, come ricordato anche nell'introduzione dal volume.<br />
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L'incipit del volume ci presenta l'esobiologa Anna Persson, membro della prima missione Isis, lanciata in un viaggio apparentemente suicida, in fuga dalla base permanente Alpha. Mi ha colpito immediatamente la complessità del carattere della protagonista, incapace di accettare il proprio passato e molto diversa dalla classiche eroine spaziali. Anche gli altri protagonisti, a cominciare dall'astronauta di origine mediorientale Hassan Qabbani, dimostrano un carattere forte e tormentato, tanto che l'impressione iniziale è che Marte faccia quasi da sfondo alle relazioni che si intrecciano tra i primi cinque protagonisti, inizialmente isolati dalla Terra e dall'ambiente circostante.<br />
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Man mano che la vicenda procede si apprezza la solida struttura di fantascienza hard su cui è costruita. Tra biotecnologie aliene, intelligenze artificiali e viaggi nello spazio solare, vi sono numerosi agganci che tengono viva la nostra attenzione mentre le relazioni tra i protagonisti si srotolano lentamente, in un sapiente gioco di flashback e anticipazioni.<br />
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Poter disporre immediatamente dell'intera opera (ad un prezzo accessibilissimo) mi ha permesso di godere a pieno della narrazione. Nonostante i cambi di prospettiva dei diversi volumi la lettura fluisce naturale e veloce, sino alla conclusione, che apre subito ad un nuovo ciclo di vicende, che si vorrebbe avere subito tra le mani.<br />
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Il fatto che i romanzi siano autoprodotti non è affatto un demerito, anzi. La cura delle bozze è buona e comunque ad un livello molto più alto di altre edizioni simili. Se proprio devo trovare un difetto in questa edizione è il concept delle copertine, che averi preferito più immaginifiche, ma si tratta puramente di gusto personale.<br />
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In conclusione, il mio giudizio su questa tetralogia è ottimo, una bella prova di una autrice italiana da cui mi aspetto altre grandi emozioni “in parole”.Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-25065107579473708292013-07-08T11:19:00.000-07:002013-07-08T11:19:15.836-07:00I robot di La Marmora (di Alessandro Girola)<span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Questo romanzo breve, ambientato in un passato alternativo del Regno d' Italia è coinvolgente e curioso.</span><br style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Coinvolgente perché lo stile scorrevole si adatta bene alle scene di combattimento tra i giganti italici e gli abomini austriaci. Curioso per il grande lavoro di documentazione che si fa apprezzare, grazie anche alle note a margine azzeccate.</span><br style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Nonostante la brevità del volume gli spunti interessanti sono tanti.</span><br style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">Da lettore faccio fatica ad immaginare l'aggancio di un auspicato secondo volume, a causa del trattamento a dir poco rude a cui sono stati sottoposti i protagonisti principali.</span><br style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: small;" /><span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small;">In sintesi un buon lavoro, che vale sicuramente il suo prezzo e un progetto da seguire con interesse.</span><br />
<span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="background-color: white; font-family: verdana, arial, helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><a href="http://www.amazon.it/I-Robot-La-Marmora-ebook/dp/B00DDHM3KM/ref=cm_cr_pr_pb_t">Scheda Amazon</a></span>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-1257312917478894172013-07-08T11:12:00.000-07:002014-03-17T09:56:20.082-07:00Il ciclo di Fionavar (di Guy Gavriel Kay)<br />
#1<br />
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Faccio una premessa: ho cominciato a leggere questo libro dopo aver letto Tigana (Il paese delle due lune), l'unica opera dell'autore tradotta in italiano dopo il ciclo di Fionavar, che inizia qui.<br />
Tigana mi è piaciuto molto per la trama originale e i pesonaggi a tutto tondo. Ero quindi molto curioso di vedere come l'autore avrebbe affrontato un tema più classico, come la saga fantasy tout-court, proveniendo da un forte background tolkeniano; non dimentichiamo infatti che Kay ha collaborato alla curatela di parti del Silmarillion.<br />
L'inizio del romanzo è troppo affrettato, quasi semplicistico, con un disegno della geografia, dei popoli e della storia antica del mondo di Fionanavar, che ha evidenti analogie con il mondo del professore di Oxford.<br />
Dalla metà del volume comincia a delinearsi un approccio indipendente, fondato soprattutto sulla vivacità dei personaggi, non più ancorati a modelli epici.<br />
La lettura è molto godibile e mi appresto con curiosità a leggere il secondo volume, che mi aspetto ancor più innovativo.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/La_strada_dei_re/9788820015619/012d10ae4b0085983c/">Scheda Anobii</a><br />
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#2<br />
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In questo secondo volume l'autore comincia a mostrare le proprie carte migliori. Il fondale di ispirazione tolkeniana viene ibridato con personaggi e suggestioni del ciclo Arturiano.<br />
L'affollamento di idee a volte confonde il lettore, ma la grande umanità che Kay riesce a infondere ai propri personaggi gli fa meritare ampiamente la quinta stellina.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/La_via_del_fuoco/9788820015626/013f7f9ea5216dfbf0/">Scheda Anobii</a><br />
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#3<br />
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L'immagine migliore per che trovo definire questo volume, ottima conclusione della trilogia di Fionavar è un concetto cardine di questa creazione.<br />
"Magnificamente intessuto, Gavriel"<br />
Qui la tessitura impostata in maniera più grossolana all'inizio del ciclo diviene matura e completata. L'autore dimostra una capacità rara di padroneggiare personaggi "pesanti", ad esempio gran parte del ciclo arturiano e di saperlo innestare in un contesto più ampio in maniera assolutamente credibile.<br />
La scrittura è densa, non si può correre velocemente da un capoverso all'altro, pena perdersi nel ricco arazzo della narrazione. La trama è resa più fitta dalla particolare tecnica usata dall'autore, che riprende più volte la narrazione di ogni episodio collettivo, mostrandolo dai diversi punti di vista dei protagonisti. Questo rende ancora più faticosa la lettura, ma ne guadagna molto la densità e l'atmosfera.<br />
Immagino che con tutto questo materiale un altro autore avrebbe potuto scrivere cinque o sei volumi, invece dei soli tre, ma credo sia una sua scelta precisa.<br />
E' tale lo studio dei personaggi del campo della Luce, che il Male, impersonato da Rakhot Maugrim, viene mostrato quasi solo di riflesso. Forse una presentazione più completa anche di questi personaggi avrebbe reso ancora più avvicente.<br />
In ogni caso le cinque stelle sono meritatissime.<br />
E' un vero peccato che oltre a questa trilogia, di kay sia stato pubblicato solo Tigana, ignorando tutta la sua produzione più recente. Per goderne ho deciso di andare direttamente all'edizione orginale, faticoso ma ne vale sicuramente la pena<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/Il_sentiero_della_notte/9788820017927/01df33add413dcdc56/">Scheda Anobii</a><br />
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<br />Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-37967001694499340592013-07-08T11:10:00.001-07:002013-07-08T11:10:50.732-07:00Il paese delle due lune (di Guy Gavriel Kay)<i>[marzo 2012]</i><br />
<br />
<br />
Una rarità: un fantasy davvero originale<br />
Tigana (tit. orig.) mi è piaciuto e molto. E' sicuramente la migliore opera fantasy anglosassone che abbia letto negli ultimi anni, anche se il romanzo non è recente e risale agli anni '90.<br />
A differenza di moltissima produzione fantasy recente ha una trama veramente originale, con personaggi assolutamente realistici.<br />
Non esiste un protagonista, anzi in qualche modo i singoli attori si rubano la scena l'un con l'altro, con cambi punti di vista molto rapidi, tanto che a volte il lettore fatica a capire dove sia stato portato. Disagio certamente compensato dalla qualità dell'opera.<br />
Il linguaggio è molto curato, non a caso l'autore ha partecipato con il figlio di J.R.R. Tolkien alla revisione delle ultime opere del celebre autore inglese. Rispetto allo stile del professore di Oxford l'autore tralascia le descrizioni epiche e ambientali a favore della costruzione di personaggi più solidi e indipendenti, in un'ottica che io ritengo più consona ai tempi.<br />
Aspetto con piacere le future traduzioni di altre opere di Kay, da cui mi aspetto davvero grandi emozioni.<br />
<br />
<a href="http://www.anobii.com/books/Il_paese_delle_due_lune/9788820013103/0160407fc6f43b61b2/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-6979027635862486132013-07-08T11:10:00.000-07:002013-07-08T11:10:12.785-07:00Ysabel (di Guy Gavriel Kay)<i>[luglio 2012]</i><br />
<br />
<br />
Non succede spesso, ma questo libro mi ha letteralmente conquistato.<br />
L'ultima volta mi era successo l'anno scorso, con "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" di Audrey Niffenegger, alla fine del quale avevo pianto come un vitello.<br />
Per Ysabel non ho pianto, ma mi ha fatto fisicamente male abbandonare le sue pagine alla fine della lettura.<br />
L'ambientazione in Provenza è resa in maniera evocativa ed affascinante. Kay ha imparato molto bene la lezione tolkeniana di creare tante storie, una sovrapposta all'altra, ma tutte legate fra loro.<br />
Niente vicende epiche questa volta, ma una storia familiare sofferta e sorprendente sino alla fine. Ad arricchire ancora di più la suggestione della vicenda vi è il ritorno di due dei protagonisti del ciclo di Fionavar, perfettamente integrati in questo nuovo scenario.<br />
Kay ha trovato anche una buona vena ironica, mediata dal protagonista quidicenne, probabilmente ispiriato ai suoi figli adolescenti che lo hanno aiutato anche nei soppraluoghi, ed al suo ambiente pieno di gadget tecnologici.<br />
La trama, molto tesa, riprende anche il tema del triangolo sentimentale irrisolto, già presente in Fionavar.<br />
L'inglese usato dall'autore è molto scorrevole , solo un po' colorito da qualche neologismo adolescenziale contemporaneo. La conversione in ebook ha invece qualche problema minore, come alcuni salti pagina ignorati e lettere maiuscole erroneamente convertite, ma nulla che pregiudichi la lettura.<br />
Cinque stelle meritatissime.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/Ysabel/9780451461902/011b7398f868a9b09a/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-25266570265328533472013-07-08T11:09:00.001-07:002013-07-08T11:09:24.815-07:00Nel regno di Acilia (di Marco Baliani)Ho esplorato Acilia qualche anno fa, mentre cercavamo casa.<br />
Adesso Acilia è un grosso sobborgo di Roma, a metà strada tra il Raccordo Anulare e il litorale di Ostia, pieno di condomini allineati su strade parallele, ma nel quartiere di S.Francesco, uno dei primi nuclei abitativi della zona, si ritrova ancora un dedalo di stradine affollato di basse palazzine, che ricordano maggiormente l'ambiente del romanzo.<br />
<br />
L'ho comprato quasi per caso, spulciando lo scaffale fantasy di una libreria. Trovare un romanzo che parla di Acilia tra i successi di Tolkien, Le Guin e Licia Troisi mi ha colpito molto, e mi ha convinto a comprarlo.<br />
<br />
<a href="http://www.marcobaliani.it/">Marco Baliani</a> è un bravo autore teatrale e sa raccontare con convinzione e la vita di quattro ragazzi del quartiere negli anni '50. Una borgata, in cui convivono figli di mezzadri e di operai, figli della futura classe media e ragazzi con la vita già segnata dalla sofferenza.<br />
<br />
Il romanzo inizia come una storia di formazione, trasformandosi poi in una sorta di giallo/fantasy centrato su un retroterra leggendario tutto italiano. Dopo aver macinato decine di romanzi scon un background pseudo-tolkeniano è una vera boccata di ossigeno e di originalità.<br />
<br />
In sintesi è un romanzo stupendo che coniuga felicemente la storia di formazione dei protagonisti, la storia di un territorio locale e una visione finalmente mediterranea e tradizionale della magia popolare.<br />
Se amate uno di questi tre argomenti leggetelo e non ve pentirete!<br />
<br />
<a href="http://www.anobii.com/books/Nel_regno_di_Acilia/9788817001922/0150854475cf87d3e8/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-80813737383668196492013-07-08T11:04:00.003-07:002013-07-08T11:04:55.232-07:00Ogni maledetto lunedì su due (di Zerocalcare)[Inizio critico mode]<br />
Il terzo volume di ZeroCalcare chiude un'ideale trilogia in cui l'autore mostra uno stile immediato e coinvolgente. Frammenti autobiografici e memorie collettive della generazione dei trentenni, ma leggibilissimi anche da chi ha quindici anni in più come chi scrive, sono raccontati con un'ironia contagiosa.<br />
[Fine critico mode]<br />
<br />
Detto in altro modo Calcare ha un modo di raccontare adorabile. Mi farebbe schiantare dal ridere, quando non mi commuove, pure se raccontasse 'Le meravigliose avventure del mondo degli zucchini' ma così è sicuramente più interessante.<br />
Ora lo aspetto ad una prova più difficile, ed ecco il motivo delle tre stelle.<br />
Calcare diventerà davvero grande quando dalla sua zattera, tenuta insieme nei modi più impensati comincerà a raccontarci altri pezzi di mondo, più lontani dalla sua Tiburtina, ma altrettanto brulicanti di contrasti.<br />
<br />
Se ci riesce prometto che gli compro tutto a scatola chiusa :-)<br />
<br />
<a href="http://www.anobii.com/books/Ogni_maledetto_luned%C3%AC/9788865431559/0100ffd80a89dd643d/">Scheda Anobii</a><br />
<br />
<br />Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-25235982000382414582012-09-24T11:36:00.002-07:002012-09-24T11:36:42.169-07:00To say nothing of the dog (di Connie Willis)Ho scoperta per caso Connie Willis molti anni fa, leggendo<a href="http://www.anobii.com/books/Lanno_del_contagio/9788842908784/0101d2b17d6093154a/"> L’anno del contagio</a> (<i>Doomsday book</i>) e l’ho amata molto per l’umanità dei personaggi e per il rigore delle trame.<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Questo romanzo è la seconda opera ambientata in un gruppo di storici dell’università di Oxford, in grado di viaggiare nel tempo usando una tecnologia che impone dei limiti molto precisi. La Willis è una vera specialista delle storie sul viaggio nel tempo, quindi la vicenda è molto intrigante. Lo stile è brillante e leggero, i personaggi sono interessanti e a tratti commoventi, in particolare i due protagonisti sono deliziosi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un punto a sfavore, almeno per me, è la valanga di richiami al mondo vittoriano di fine Ottocento. Il romanzo infatti è un esplicito omaggio ad un grande classico dell’epoca, <i>Tre uomini in barca</i>, di J.K.Jerome, che mi sono letto per l’occasione, ma anche a tutti i romanzi mistery dei primi del Novecento, fino ad <i>Agatha Christie</i>, per non parlare del drammmatico episodio del bombardamento della Cattedrale di Coventry.</div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo le atmosfere intense e drammatiche dell’Anno del contagio, ambientato al tempo della peste nera, si cambia completamente atmosfera e ci si tuffa in una commedia; come passare dal Riccardo III a Romeo e Giulietta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora parliamo della lingua, è il quinto romanzo che leggo in lingua originale, una scelta dovuta al desiderio di migliorare la lingua, ma soprattutto di leggere opere che mi attirano, invece di aspettare all’infinito la loro traduzione in italiano. I dialoghi si seguono facilmente, ma la quantità di lemmi tipici dell’Ottocento e i termini tecnici di architettura e arredamento d’interni mi hanno costretto a ricorrere spesso al dizionario integrato del Kindle, indispensabile per non rompere il ritmo della lettura.</div>
<div style="text-align: justify;">
In complesso una lettura molto piacevole, ma i molteplici livelli di lettura, tra cui elaborazione rigorosa della teoria dei viaggi nel tempo, mi hanno costretto ad una fatica maggiore del previsto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vi confesso però, che il vero motivo per cui questo romanzo non è tra i miei preferiti in assoluto è che non amo molto lo stile Vittoriano, ma Connie Willis è di una bravura spaventosa, leggerò sicuramente i due prossimi volumi della serie.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<a href="http://www.anobii.com/books/To_Say_Nothing_of_the_Dog/9780553575385/00d88f66b4390fbcad/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-56086426994094999242012-09-22T13:37:00.001-07:002012-09-22T13:40:08.509-07:00Il quinto giorno (di Frank Schätzing)<i>[novembre 2011]</i><br />
<br />
<b>Il nuovo mondo che non verrà</b><br />
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<div style="text-align: justify;">
Il quinto giorno è un romanzo molto ambizioso. Parte da una solida base scientifica per raccontare un'ipotetica rivolta della natura marina contro l'irresponsabile e inquinante natura umana.</div>
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<div style="text-align: justify;">
La parte migliore del romanzo è la paziente costruzione dei personaggi principali e del loro ambiente. Anche l'idea forte dell'avversario degli uomini è affascinante e originale</div>
<div style="text-align: justify;">
Purtroppo per costruire questo scenari l'autore abbonda di particolari scientifici, usati per rendere verosimile la narrazione. Le lunghe spiegazioni scientifiche interrompono troppo spesso l'azione e anche la lunghezza dei capitoli non aiuta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Personalmente ho apprezzato ancora meno i sermoni morali che sembrano espressione immediata delle idee dell'autore.</div>
<div style="text-align: justify;">
E' un peccato che un'idea potenzialmente affascinante sia stata rovinata dall'evidente desiderio divulgativo dell'autore.</div>
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<a href="http://www.anobii.com/books/Il_quinto_giorno/9788842913559/0143c1c4612eb0bbfb/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-58980409742576486342012-09-22T13:22:00.000-07:002012-09-22T13:22:06.496-07:00La notte del raduno (di Margaret Elphinstone)<br />
<i>[giugno 2012]</i><br />
<br />
<b>Un eden di 8000 fa</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Opera molto originale sulle comunità mesolitiche scozzesi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come si evince sia dalla lettura, che dalla postfazione, l'autrice ha fatto un eccellente lavoro di ricerca, che le ha permesso di ricostruire un verosimile modello di sistema sociale sulle popolazioni scozzesi del 600 A.C.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo approccio è di sorpresa, sia per l'ambientazione molto originale, che per lo stile scelto per la narrazione, un racconto a più voci che ricostruisce i dialoghi del gruppo familiare intorno al fuoco. L'evidente passione della scrittice/ricercatrice si fissa troppo sui dettagli, in particolare sulle forme di caccia e pesca, sicuramente il perno della vita dell'epoca. L'aspetto psicologico, cioé la narrazione di un complicato rapporto familiare, reso più difficile a causa di una catastrofe naturale realmente verificatosi, affoga in una valanga di dettagli spesso ripetitivi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Oltre alla prolissità del romanzo un altro aspetto forzato, che tende a dare fastidio è la descrizione dell'ambiente naturale come di una sorta di eden, un paradiso ricco di cacciagione, che forse sarà storicamente fondato, ma fa sembrare tutto un po' falsato.</div>
<div style="text-align: justify;">
In sintesi si tratta di una lettura curiosa e istruttiva, ma non vi aspettate emozioni travolgenti, e questo è un po' una delusione.</div>
<br />
<br />
<a href="http://www.anobii.com/books/La_notte_del_raduno/9788806199173/01f4c1b627297f3678/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-62063259271019692712012-09-22T12:35:00.000-07:002012-09-22T12:35:16.245-07:00Ritornati dalla polvere (di Ray Bradbury)<i>[agosto 2011]</i><br />
<br />
<i>Ray Bradbury ci guida fino alla più fantastica delle destinazioni: nel cuore di una Famiglia Eterna. Per secoli hanno trascorso la loro esistenza in una casa sospesa tra leggenda e mistero nell'Illinois e sono molto, ma molto"particolari": è difficile incontrarli di giorno, hanno bambini curiosi e selvaggi; i più vecchi risalgono ai tempi in cui la Sfinge affondò per la prima volta le sue zampe nelle sabbie del deserto. Alcuni dormono in "letti con il coperchio". Ma ora la casa si prepara ad una festa che vedrà riuniti anche i rami più lontani della famiglia.</i><br />
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<div style="text-align: justify;">
Ho scoperto casualmente questo volume di Bradbury, dopo aver letto molti anni fa Cronache Marziane e Fahrenheit 451.</div>
<div style="text-align: justify;">
Da questa lettura ho scoperto un Bradbury sorprendente e affascinante. L'opera consiste di una raccolta di racconti scritti in un arco di 50 anni intorno ad una felice immagine della sua infanzia. Un raduno familiare presso dei parenti in cui si organizzavano delle partecipatissime feste di Halloween.</div>
<div style="text-align: justify;">
La narrazione racconta alcune vicende di una strapalata famiglia allargata, che a prima vista ricorda molto la fortunata creazione della Famiglia Addams, con uno sterminato seguito di parenti, di ogni forma e consistenza. Della somiglianza con la famiglia Addams parla lo stesso Bradbury nella postfazione. Dopo aver cercato per anni di vendere i racconti qui raccolti, man mano che venivano scritti, aveva finalmente trovato un editore disposto ad accoglierlo. In quella sede gli fu fatto conoscere Charles Addams, che stava già lavorando ai fumetti della Famiglia Addams, e aveva creato un'illustrazione usata allora e in seguito come copertina di questo volume.</div>
<div style="text-align: justify;">
Al di là delle similitudini, le novelle di Bradbury hanno un tono molto più affettuoso e poetico, i personaggi della giovane strega Cecy, dell'unico membro normale della famiglia, Timothy lo scrivano, dello zio Einar e della stessa mummia Nef, tutti nomi ricavati dalla famiglia stessa di Bradbury, sono pieni di sentimento ed emerge di gran lunga il loro lato umano al posto degli aspetti più coloriti e umoristici.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In tempi recenti si può accostare questo lavoro di Bradbury ad alcune delle migliori novelle di Neil Gaiman, penso in particolare a <a href="http://www.anobii.com/books/Coraline/9788804530237/01083248f1fb7c26d3/">Coraline </a>e al <a href="http://www.anobii.com/books/Il_figlio_del_cimitero/9788804587668/019ebf76bb620f7411/">Figlio del Cimitero</a>.</div>
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<br />
<a href="http://www.anobii.com/books/Ritornati_dalla_polvere/9788804503576/0141791da87070c88b/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-69524324642564950042012-09-19T13:29:00.000-07:002012-09-19T13:29:04.657-07:00Il mondo deve sapere (di Michela Murgia)<i>[novembre 2011]</i><br />
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<div style="text-align: justify;">
Ci sono tre livelli di lettura interessanti per questo blog/saggio.</div>
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<div style="text-align: justify;">
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<ol>
<li>La testimonianza live di Camilla, che racconta la vita di un call-center di vendita del famigerato aspirapolvere spaziale Kirby. Ci sono momenti di pura ilarità, alternati a fasi drammatiche. Ho confrontato il racconto con l'esperienza diretta di una visita di un rappresentante della Kirby e mi sono spiegato molte cose.</li>
<li>L'analisi lucida e spietata delle logiche di vendita in un network level marketing, di cui difficilmente ci si può rendere conto all'esterno, molto utile anche nell'ottica di autodifesa del consumatore.</li>
<li>Una dimostrazione inequivocabile dei danni indotti dalla precarietà lavorativa portata all'eccesso, analisi rafforzata dalla postfazione dell'autrice.</li>
</ol>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Dal punto di vista dello stile la lettura è scorrevole, a volte sconnessa. Comunque una lettura consigliata per riflettere e agire.</div>
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<a href="http://www.anobii.com/books/Il_mondo_deve_sapere/0110a8b25db63e253a/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-64826589518075546502012-09-19T13:11:00.000-07:002012-09-19T13:11:40.323-07:00L'isola dei lionbruni (di Giovanni De Feo)<i style="text-align: justify;">Su un’isola di spiagge bianche e chiassosi stabilimenti, una comunità di ragazzi vive l’estate perfetta: gare di tuffi, pescate, mangiate di pesce, e la sera gli strusci alle Vie Bianche, tra i bisbigli delle ragazze sui muretti e i baci feroci sotto al pontile.</i><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>Questa felicità ha però un segreto: la Notte – novanta notti orsono – in cui tutti i ragazzi si svegliarono al richiamo del dio sommerso dell’isola e, ai suoi ordini, trucidarono nel sonno tutti gli adulti. Da quel giorno si vive sull'isola un eterno presente di avventura e anarchia, un gioco libero e selvaggio che pure ha le sue regole, come scegliere se appartenere o no alle bande dei Baroni, piccoli boss che gestiscono le sempre più scarse risorse materiali disponibili.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>...</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<br />
<span style="text-align: justify;">La vicenda è ambientata in un'anonima isola vulcanica del nostro Sud, in cui un sortilegio impone ad ogni generazione di nati sull'isola di attraversare una </span><span style="text-align: justify;">sconvolgente</span><span style="text-align: justify;"> esperienza onirica. </span><br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La trama è appassionante e l'autore usa un linguaggio crudo e diretto, tutto coniugato al presente, per svelarci i misteri dell'isola tramite gli occhi di Zenzero, un quattordicenne curioso che non accetta di dimenticare le proprie origini. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
De Feo reinventa splendidamente un esempio di fantasy mediterranea, del tutto alternativo al modello del fantasy tradizionale di stampo nord-europeo, come aveva già fatto nel precedente <a href="http://www.anobii.com/books/Il_mangianomi/9788876415203/01952aaec8f194441e/">Mangianomi</a>.<br />
<br />
Due prove estremamente convicenti, che spero trovino un seguito adeguato.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div>
<a href="http://www.anobii.com/books/Lisola_dei_Liombruni/9788864112145/0143b98c5ebcd887b9/">Scheda Anobii</a></div>
</div>
Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-75548952242063375442012-09-18T12:04:00.000-07:002012-09-18T12:04:16.880-07:00La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo (di Audrey Niffenegger)<i>[giugno 2011]</i><br />
<br />
<br />
<b>Una storia d'amore che non avreste mai immaginato</b><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ho pianto. Nelle ultime pagine non ho resistito e ho pianto commosso, non mi accadeva da tanto, forse un anno. Prima ancora di piangere avevo già deciso di regalare 5 stelle alla Niffenegger perché le merita tutte. </div>
<div style="text-align: justify;">
Innanzitutto per la creatività che ha dimostrato nel trasformare un tema stra-abusato della letteratura di anticipazione come i viaggi nel tempo e dargli un volto credibile e umanissimo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Un altro merito è l'intelligenza di aver orchestrato alla perfezione il continuo intreccio degli episodi, creando per il lettore una narrazione comprensibile, ma che non esclude colpi di scena clamorosi. Durante la lettura mi sono immaginato l'autrice alle prese con un gigantesco foglio con tutte le frecce degli incroci temporali che si incastrano tra loro. </div>
<div style="text-align: justify;">
Tutto questo da solo non basterebbe a fare di questo romanzo un <b><i>capolavoro</i></b>, eh sì, l'ho detto, un vero capolavoro. In questa magnifica ed originale costruzione l'autrice ha saputo mettere la narrazione di una intensissima storia d'amore lunga tutta la vita; forse impossibile nella nostra realtà, ma perfettamente credibile e quindi convincente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ecco perché ho pianto, di ammirazione prima e di commozione poi: per essere entrato con tutto me stesso in una bellissima storia dove l'amore per la vita è il protagonista assoluto e ogni istante di gioia e di dolore è vero e perfetto.</div>
<br />
<i>Grazie Audrey, con tutto il cuore.</i><br />
<br />
<br />
<br />
<a href="http://www.anobii.com/books/La_moglie_delluomo_che_viaggiava_nel_tempo/9788804583592/01a45be4368fd1be98/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-57516127211913299302012-09-18T11:55:00.001-07:002012-09-18T11:55:49.483-07:00Il ragazzo che parlava col vento (di Pascal Khoo Thwe)[febbraio 2011]<br />
<br />
<br />
<b>Un tributo d'amore</b><br />
<br />
Questo racconto della Birmania non è un semplice libro di memorie dell'avventurosa giovinezza dell'autore. In realtà è un'atto d'amore verso la propria terra e insieme una testimonianza militante; l'ultima arma rimasta a chi è stato schiacciato dalla violenza e dai soprusi. La storia purtroppo si ripete ed ecco ciò che è accaduto ai manifestanti civili e ai monaci nel 1988 è accaduto di nuovo nel 2008, nonostante il solito inutile sbigottimento del mondo <i>avanzato</i>.<br />
Dal punto di vista letterario la forma del libro è spiazzante. La sintassi e il filo logico della narrazione sono quasi sconnessi per tutta l'infanzia, evolvendo man mano che l'io narrante cresce e seguono in ogni caso lo stato d'animo dello scrittore.<br />
Ne consiglio assolutamente la lettura a tutti gli amanti del mondo asiatico e a tutti coloro che cercano il cuore oltre le parole.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/Il_ragazzo_che_parlava_col_vento/9788856611212/0117903aa9258a35c6/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-12409477830301525912012-09-18T11:48:00.000-07:002012-09-18T11:48:48.915-07:00Yssa il buono (di John Le Carrè)<i>[gennaio 2011]</i><br />
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Questo romanzo di Le Carrè è coinvolgente e straziante. I personaggi sono a tutto tondo e la scrittura è asciutta.<br />
La vicenda è attualissima, ovvero l'imbarbarimento delle nostre società, che devono fronteggiare il terrorismo dei poveri, senza perdere la propria coscienza.<br />
La vicenda precipita anche troppo rapidamente da un compromesso civile al sopruso del più forte. Il tempo dello spionaggio dal volto umano è tramontato per sempre.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/Yssa_il_buono/9788804591719/01717e43b1d6ac5242/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-25665741617130076422012-09-18T06:15:00.001-07:002012-09-18T06:15:19.868-07:00La Via Lattea (di Odifreddi e Valzania)Ne ho parlato nell'<a href="http://kalufunsui.blogspot.it/2009/07/scelte-al-buio.html">angolo Zen</a>.<br />
<br />Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-39377901226847543302012-09-17T11:32:00.000-07:002012-09-17T11:32:10.238-07:00Il monastero delle anime perse (di Nick Wilgus)Questo volume mi ha incuriosito moltissimo. Ho letto molte opere che parlano di dottrina e storie di monaci buddisti, ma non mi era mai capitato un giallo ambientato in un monastero buddista ai giorni nostri.<br />
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Ho apprezzato lo stile di Wilgus, un giornalista vissuto a Bangkok per molti anni, in grado di disegnare vasti affreschi di una realtà lontana da noi, dando un forte risalto all'aspetto più umano delle vicende. Anche i riferimenti al buddhismo e alla vita nei monasteri sono molto azzeccati.<br />
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Purtroppo non esistono altri titoli della serie tradotti in italiano e tanto meno in formato ebook. Spero che vengano tradotti presto anche altri titoli sulle indagini di Padre Ananda.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/Il_monastero_delle_anime_perse/9788811686293/016c51a7eb24da9a7e/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-84083934946038452072012-09-17T01:49:00.001-07:002012-09-17T11:32:22.784-07:00[diario] Ti aiuto?<br />
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Kimeta parla un discreto italiano, si vede che a scuola un po' c'è andata. Ha un viso simpatico e dei bei modi, a osservarla distrattamente sembra una ragazza straniera in vacanza.</div>
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Poi le guardi i piedi, gonfi e violacei, assurdi in un corpo ancora giovane e il pancione che spunta da sotto la veste allegra e colorata ti avvisa che sta portando avanti l'ennesima gravidanza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il marito non le dà i soldi per la spesa al supermercato e per pagare da mangiare è costretta a <i>caritare </i>le monete dei carrelli della Coop, che qui la fanno restare nel parcheggio senza dirle niente. A Panorama e alla Auchan non ci può più andare, là le guardie hanno l'ordine di allontanare tutti gli strani che danno fastidio ai clienti, e gli uomini, specialmente dopo un paio di birre, il fastidio lo hanno dato davvero.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando il pancione è troppo pesante, prende l'ascensore, scende in negozio e si siede dopo le casse, al fresco; poi risale dietro a un carrello pieno, portato da una signora poco più grande di lei, ma che fa sicuramente un'altra vita, con fatiche assai diverse dalle sue.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ha bisogno di quell'euro e lo chiede con discrezione, ma non abbassa mai gli occhi, la sua prima domanda è sempre: "Ti aiuto?".</div>
Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-63453144804786051202012-09-17T01:43:00.003-07:002012-09-17T01:43:53.357-07:00Nessun dove (di Neil Gaiman)<i>[febbraio 2009]</i><br />
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Bel romanzo, un'opera più matura delle precedenti. Durante la lettura sono passato dall'entusiasmo assoluto alla delusione per la leggerezza di alcuni personaggi di contorno.<br />
In alcuni passaggi si intravede chiaramente l'influenza della sceneggiatura della serie televisiva omonima, comunque la concezione della Londra di Sotto è entusiasmante e i personaggi principali sono veramente interessanti.<br />
L'impressione che mi resta alla fine della lettura è di una bellissima storia, ma mi manca sempre qualcosa che non riesco ad identificare, forse la solidità del background, non so.<br />
In ogni caso bravissimo Gaiman, alla prossima opera.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/Nessun_dove/9788834711767/01d82a10763b9dadb0/">Scheda Anobii</a>Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5623730256652889317.post-39764367641471988552012-09-16T12:14:00.000-07:002012-09-16T12:14:33.602-07:00Queste oscure materie: la trilogia completa (di Philip Pullman)<br />
<i>[gennaio 2009]</i><br />
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<i>"A me interessa parlare di temi importanti: la vita, la morte, l'esistenza di Dio, il libero arbitrio. Il fantastico non è fine a se stesso, ma sostiene e da corpo al realismo... Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, abbiamo bisogno di libri. 'Non devi' è presto dimenticato, 'C'era una volta' durerà per sempre'"</i>. [Philip Pullman]<br />
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Le parole di Pullman sono impegnative, ma credo rispecchino lo spirito dell'opera. L'autore ha un ottimo stile e una creatività superba. Raccontando la storia della formazione di Lyra e Will, riesce ad introdurre molti spunti di riflessioni su temi serissimi (la religione, la morte, la libertà), che non appesantiscono troppo la narrazione in quanto inseriti in una vicenda appassionante.<br />
Il principale difetto della trilogia è che l'autore, dopo più di mille pagine scritte benissimo, comincia a perdere il controllo della vicenda e chiude con un taglio melodrammatico tutto concentrato sull'addio (che a me pare forzato) dei due innamorati, quasi dimenticandosi l'affresco grandioso che ha dipinto con grande impegno.<br />
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In ogni caso una lettura appassionante e piena di spunti di riflessione.<br />
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<a href="http://www.anobii.com/books/Queste_oscure_materie/9788884519863/0102571cb768880e40/">Scheda Anobii</a><br />
Kalufunsuihttp://www.blogger.com/profile/10850042886216277463noreply@blogger.com0