lunedì 17 settembre 2012

[diario] Ti aiuto?


Kimeta parla un discreto italiano, si vede che a scuola un po' c'è andata. Ha un viso simpatico e dei bei modi, a osservarla distrattamente sembra una ragazza straniera in vacanza.
Poi le guardi i piedi, gonfi e violacei, assurdi in un corpo ancora giovane e il pancione che spunta da sotto la veste allegra e colorata ti avvisa che sta portando avanti l'ennesima gravidanza.
Il marito non le dà i soldi per la spesa al supermercato e per pagare da mangiare è costretta a caritare le monete dei carrelli della Coop, che qui la fanno restare nel parcheggio senza dirle niente. A Panorama e alla Auchan non ci può più andare, là le guardie hanno l'ordine di allontanare tutti gli strani che danno fastidio ai clienti, e gli uomini, specialmente dopo un paio di birre, il fastidio lo hanno dato davvero.
Quando il pancione è troppo pesante, prende l'ascensore, scende in negozio e si siede dopo le casse, al fresco; poi risale dietro a un carrello pieno, portato da una signora poco più grande di lei, ma che fa sicuramente un'altra vita, con fatiche assai diverse dalle sue.
Ha bisogno di quell'euro e lo chiede con discrezione, ma non abbassa mai gli occhi, la sua prima domanda è sempre: "Ti aiuto?".

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