giovedì 13 settembre 2012

L'imperatore di Ocean Park (di Stephen L. Carter)

[giugno 2008]


Avevo acquistato anni fa su consiglio di un collega in un periodo in cui stavo leggendo dei legal-thriller, poi ho scoperto che il genere non mi piaceva e l'avevo abbandonato su uno scaffale fino al recente trasloco.
Ora l'ho ripreso in mano e l'ho divorato, nonostante la mole, in pochi giorni.
I livelli di lettura possibili sono molti. 
Il più ovvio è considerarlo un altro legal-thriller, ma secondo me questo libro non è un legal-thriller, o lo è in maniera molto superficiale, infatti il plot del romanzo non è legato ai meccanismi della giurisprudenza, se non per fornire l'ambientazione. 
E' più corretto considerarlo il ritratto appassionato di uno specifico gruppo sociale, l'alta borghesia di colore legata al mondo della giurisprudenza e del governo federale, ma se fosse solo questo sarebbe riduttivo. 
L'aspetto della storia che mi ha affascinato è in realtà la ricostruzione di una complessa situazione familiare, dominata da un padre autorevole e severo, la cui immagine viene lentamente minata dopo la morte avvenuta in circostanze sospette. L'io narrante del romanzo, il secondogenito del Giudice scopre lentamente e dolorosamente le molte verità nascoste della sua famiglia e in questo processo supera finalmente le soggezioni della sua infanzia, al prezzo di perdere anche l'incerto affetto della moglie e la supposta amicizia di molti colleghi.

Un romanzo molto ricco di suggestioni e di riflessioni, in cui il plot incalzante permette di arrivare alla fine della lettura nonostante quasi 800 pagine fitte.
In definitiva un'ottima lettura, che ha bisogno però di tempo per essere veramente apprezzata.


Scheda Anobii

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